É risaputo: la carriera di un ballerino non è chissà che lunga.
Mi é talvolta stato domandato, e talvolta me lo sono chiesto personalmente, per quale motivo io abbia deciso di studiare danza in un college, anziché entrare in una compagnia. Si prova una certa malinconia nel sentirsi dire “se a 15 anni non sei in una rinomata compagnia europea è già troppo tardi”. É un pensiero che a malincuore mi sento di condividere, ma lo rivolgerei in particolare alla danza classica.
Fin dall’età di otto anni sono stata accompagnata dai miei insegnanti lungo un percorso che molti nel nostro paese giudicherebbero insolito. Il mio potenziale non è stato sovrasfruttato in giovane età, non ho scelto di trasferirmi lontana dalla mia famiglia per frequentare note accademie, ed ho raramente partecipato a concorsi perché mi é stato detto di tenere soldi da parte per il futuro. Tutto ciò perché il fisico da ballerina classica io non l’ho mai avuto. Non sono abbastanza flessibile, non ho le proporzioni giuste… insomma, alcuni direbbero che sono proprio sbagliata. E sapendo ciò, sapevo anche che una vita nel corpo di ballo di una purché rinomata compagnia non è mai stato ciò a cui aspiravo. Ho certamente amato la danza classica fin da piccola, ma ero al contempo cosciente di non poterne fare la mia carriera, e sono grata di aver trovato persone disposte a dirmelo in faccia fin da subito e a spingermi su altre qualità.
Ho quindi scelto di fare l’università, non tanto perché avessi voglia di perdere anni preziosi, quanto più per il fatto che nella danza moderna e contemporanea non vi é età limite se vi é talento. Sentivo la necessità di apprendere diversi stili, di riconoscere il posto migliore per me, così come di imparare tutto ciò che sta intorno alla danza, come può essere la messa in scena di uno spettacolo, la gestione di una compagnia, o il finanziamento di un progetto.
Numerosi ragazzi italiani della mia età sono già in compagnie di danza classica di fama mondiale, persone che ora come ora hanno la mia più grande stima. Si tratta di una scelta di vita che solo in pochi farebbero da così giovani, che comporta grandi soddisfazioni tanto quanto immense difficoltà.
Io ho scelto la Juilliard perché si trattava di un buon compromesso: un training rigoroso di danza classica a cui non rinuncio, numerose esperienze con diversi danzatori contemporanei di rilievo, e lezioni teoriche per continuare a cibare la mente.
Non mi pento della mia scelta, voglio anzi consigliare a ragazzi che come me si sono sentiti dire “sei troppo vecchio” o “non hai il fisico adatto” di non scoraggiarsi, perché non si é sbagliati affatto, e da qualche parte c’è il posto che fa per chiunque, talvolta si tratta solamente di cambiare gli schemi.
2 Comments
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???? sempre avanti!!