Capisci di essere risucchiata dallo studio quando cominci a provare eccitazione nell’andare a fare un po’ di spesa al supermercato a meno di un chilometro dalla Juilliard. Ebbene sì: è ufficialmente iniziato il secondo semestre.
Le lezioni solitamente finiscono poco prima delle 4 del pomeriggio, ma in preparazione dei workshop vi sono prove che variano ogni giorno, molto spesso trattenendo gli interessati in studio fino alle 10 della sera.
Affinché potessi raccontarvi per filo e per segno quanto sfiancante questo possa essere, ho pensato bene di aderire a ben due workshops!
No, scherzo, è stato solo un momento di grande euforia al rientro dalle vacanze natalizie ad avermi spinto ad accettare entrambe le proposte ricevute dai candidati coreografi. Grazie a ciò, da quando sono rientrata ai primi di Gennaio nella terra delle patatine fritte e degli hamburger, mi sono ritrovata cinque giorni a settimana chiusa in sala per lavorare su questi nuovi pezzi. I risultati sono appaganti ad ogni modo, non c’è niente da dire, ma voglio aspettare l’esibizione per raccontarvi di più.
Oltre ai workshops, a Febbraio, per gli studenti del primo anno si aggiungono le prove per “Missa Brevis”, la messa in scena di un pezzo di José Limòn, che è ormai una tradizione per la Juilliard: questo è il 60esimo anniversario!
Le prove per “Missa Brevis”, che andrà in scena poco prima di metà Maggio, sono di tre ore per due giorni a settimana; non troppo male, ma comunque piuttosto intense. Anche a tal riguardo vi farò sapere come procede il tutto nelle prossime settimane!
Giunto il weekend, con la lingua a terra che pulisce il corridoio della scuola, sono comunque in grado di dire che queste giornate super affollate insegnano tante cose, ad esempio: mai fare un riposino pomeridiano tra una lezione e l’altra se non vuoi entrare in un profondo coma.